La basilica di Sant’Antonino è, insieme al Duomo di Sorrento, il principale luogo di culto della cittadina.
La data di costruzione della basilica risale al XI secolo; essa venne edificata sullo stesso luogo dove in precedenza esisteva un piccolo oratorio dedicato a sant'Antonino. Questo luogo fu scelto perché qui erano poste le spoglie del santo.
L’interno della basilica è a tre navate, divise da dodici colonne di marmi diversi, provenienti da edifici della Sorrento greco-romana.
All’interno della Chiesa sono conservati tele ed altari di inestimabile valore.
La parte più visitata della Basilica, tuttavia, è la Cripta comunemente detta “del Soccorpo”. Al suo interno si possono ammirare sei tele del pittore sorrentino Carlo Amalfi raffiguranti i santi compatroni di Sorrento: i quattro vescovi San Renato, San Valerio, Sant'Attanasio e San Bacolo e gli altri Santi Gennaro di Napoli e Nicola di Bari.
Al centro della cripta si erge l'altare, sul quale è posta una statua del Santo. Dietro il Santo c'è la lampada perenne ad olio con la lamina d'argento che i visitatori toccano, recitando la preghiera ivi riportata a ricordo di uno dei famosi miracoli del Santo. Sant’Antonino è molto amato dai sorrentini per i suoi miracoli. A testimonianza del suo miracolo più famoso, sulla facciata è ancora posta una costola di un cetaceo, a ricordare di quando il Santo riuscì a salvare un bambino ingurgitato da una balena. Di notevole importanza e pregio gli ex voto, omaggio dei fedeli al Santo per le grazie ricevute.