Anche nota come Chiesa della Vergine dei Sette Dolori di Sorrento perché, in epoche remote, ospitò l’omonima Congregazione. Nonostante essa sia ubicata nel pieno centro storico sorrentino, lungo uno dei suoi decumani, è in realtà una delle più giovani in quanto risale agli inizi XVIII secolo.
A volere la sua costruzione furono i nobili sorrentini che, per l’ appunto, desideravano una sede propria per la nascente Congregazione.
Dopo un lungo travaglio durato anni, in cui i confratelli erano alla ricerca di una sede, si decisero ad acquisire un terreno e ad iniziare l’ edificazione della chiesa, che venne ultimata nel 1739.
La chiesa presenta una squisita impostazione barocca, sotto il profilo architettonico.
Al suo interno si possono ammirare un bellissimo altare con una bella statua settecentesca della Madonna Addolorata vestita di nero.
Due, invece, sono le cappelle laterali. Esse, al di sopra dei rispettivi altari in piperno, consentono di ammirare due grosse tele realizzate dal noto pittore Carlo Amalfi (1769).
La prima raffigura La Sacra Famiglia, mentre la seconda ritrae la Santissima Trinità in Gloria.
Nonostante la breve storia, la chiesa ha vissuto anni movimentati. L’ 8 ottobre 1844, un fulmine sfondò il tetto dell’edificio sacro e fece crollare il suo campanile, mentre, dopo l’unità di Italia, i confratelli furono costretti a sciogliere la Confraternita in quanto tutti legittimisti vicini ai Borbone. Sconsacrata nel 1868, la chiesa subì ulteriori danni nel 1980 con il terremoto. Dopo oltre 30 anni di chiusura e ingenti finanziamenti per la sua riapertura, la chiesa è tornata a splendere. Oggi ospita spesso iniziative artistiche ed esposizioni di ogni natura.